Il percorso espositivo del MEI si articola in 16 aree che affrontano il tema delle migrazioni italiane da un punto di vista sia cronologico che tematico.
Ogni area è caratterizzata dalla presenza di postazioni multimediali interattive, postazioni archivio, videoproiezioni con elementi attoriali o videoinstallazioni.
Alle stazioni di accreditamento è possibile compilare il proprio passaporto per cominciare il viaggio lungo il percorso espositivo del Mei. Il bracciale NFC vi farà attivare le diverse installazioni.
Spostarsi verso nuove terre è esperienza dell’umanità fin dalla sua origine. Il percorso di questa sala, in cinque postazioni multimediali con approfondimenti tematici vi porterà a conoscere le migrazioni dall’Homo Sapiens alla vigilia dell’Unità d’Italia.
I migranti sono innanzitutto persone: uomini, donne e bambini che, da soli o in compagnia, decidono di muoversi con il loro bagaglio si storie, emozioni e vite. Qui 5 storie raccontano l’emigrazione italiana da metà ‘800 all’epoca contemporanea.
Salute e alimentazione a metà Ottocento sono tra le cause di mortalità in Italia e diventano un potente stimolo a investire in un futuro migliore. Qui i visitatori “si siedono” a tavola con i contadini italiani scoprendo la loro dieta e i principali disagi fisici.
La grande emigrazione storica si lega alla terra e al lavoro contadino. Molti partivano portando con sé i semi che li legavano a casa. Nell’”orto” si trovano ortaggi e piante aromatiche che accompagnavano i migranti per rendere loro le nuove terre.
Miti e propaganda nutrivano i sogni e i desideri di una vita migliore, e spesso alimentavano le speculazioni degli agenti di emigrazione. L’installazione immersiva vede protagonista un “mericano” di successo che torna a casa dopo essersi arricchito.
Due grandi temi in quest’area: l’emigrazione interna al Bel Paese e la migrazione italiana verso l’estero nel nuovo millennio. Questa sala offre ai visitatori la possibilità di concludere il percorso scoprendo le storie e le motivazioni di chi ancora oggi sceglie di partire.
Decidere di partire è una scelta intima e sofferta, spesso dettata da necessità collettive che travalicano quelle individuali. 5 ricostruzioni attoriali propongono al pubblico una selezione di possibili partenze, dagli apripista ottocenteschi alle migrazioni contemporanee.
“Gli italiani sono andati ovunque nel mondo”: la presenza italiana è testimoniata in oltre 185 paesi. Nel planisfero si trovano le storie delle protagoniste e dei protagonisti della migrazione italiana, raccolte in collaborazione con Musei, Archivi, Associazioni e Enti di ricerca.
Ci sono diversi motivi per cui una persona sceglie di emigrare, e non sempre sono di natura economica. Qui si trovano storie di persone emigrate per svariati motivi: dalle migrazioni forzate a quelle politiche, dai ricongiungimenti familiari a quelle per ideali di fraternità.
Dopo l’unità d’Italia comincia il dibattito parlamentare sul tema dell’emigrazione, destinato a mutare nel tempo. I visitatori, camminando lungo una linea del tempo, ripercorrono le tappe delle legislazioni in tema di immigrazione.
Le condizioni precarie di viaggio, lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, la mancanza di tutele adeguate: la storia delle migrazioni è costellata da incidenti e tragedie. L’installazione, con corde annodate che evocano fatti luttuosi, suggerisce un momento di riflessione.
Una volta arrivati bisogna imparare a vivere nel paese straniero. Una casa, un lavoro, i documenti in regola, situazioni che ogni migrante affronta nella sua vita. L’installazione invita alla riflessione e suggerisce empatia verso chi, ancora oggi, affronta le stesse difficoltà.
Molti italiani partiti per lavorare all’estero hanno esportato capacità, esperienze e professionalità accettando i lavori che i Paesi d’arrivo offrivano loro. Qui sono presentati alcuni momenti, episodi e professioni che hanno caratterizzato l’attività degli italiani all’estero.
Il Mei ha un’area per accogliere i visitatori e le visitatrici più giovani offrendo loro uno spazio educativo e didattiico.
Adattarsi a nuovi usi e costumi o mantenere la propria identità di origine? L’area 14 è dedicata al rapporto tra migrazioni e comunità e approfondisce i rapporti e le interazioni del migrante sospeso tra la comunità di arrivo e quella di origine.