Due sono i temi trattati in quest’area capace di trasformarsi, grazie a un gioco di luci e al movimento degli schermi: l'emigrazione interna al Bel Paese e la migrazione verso l'estero nel nuovo millennio
Da un lato la mobilità interna, dal Sud al Nord, dalle campagne alle città, dalla montagna alla pianura, quando e perché ci siamo spostati e ci spostiamo all’interno dei confini nazionali? Ben oltre gli anni del boom economico, le grandi direttrici di spostamento rimangono le linee lungo le quali si muovono persone, competenze, idee. La sezione propone una selezione di storie biografiche e autobiografiche ricercate in collaborazione con l'Archivio Diaristico Nazionale, accompagnate dagli intensi reportage sull'emigrazione interna realizzati da Uliano Lucas e immagini del videoamatore Gino Brignolo.
Dall’altro la migrazione italiana internazionale, con i suoi cambiamenti che portano l’Italia ad essere nuovamente paese da cui si parte. Dal 2000 stiamo infatti assistendo a un passaggio d'epoca in cui la mobilità umana è divenuta a livello globale "segno dei tempi", apertura a un mondo che non conosce confini se non quelli costruiti artificiosamente, ma che vengono superati continuamente dall’innata curiosità dell’uomo di conoscere, dall’istinto alla sopravvivenza e dalla ricerca di un'esistenza felice.
In questo quadro di complessità umana in movimento, l'Italia è davvero solo terra di immigrazione? E allora perché si parte "ancora"? Chi parte oggi? La sezione pone interrogativi e suggerisce risposte attraverso le testimonianze dirette, video o audio, di giovani e meno giovani migranti raccolte grazie al lavoro di ricerca dello staff scientifico del Mei, attraverso la collaborazione con le associazioni di cittadini italiani nel mondo, con la trasmissione radiofonica Expat di Radio Tre e con il progetto "Italiani d'Europa" realizzato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.