Gli immigrati italiani negli Stati Uniti a fine Ottocento sono decine di migliaia e ricoprono quelle mansioni umili storicamente svolte dalla popolazione nera da poco liberata dall’oppressione della schiavitù. Nel 1899 sono molti i siciliani che partono per la Louisiana. Tra questi la famiglia Defatta che a Tallulah apre un’attività. Dopo l’ennesimo sconfinamento nel giardino vicino di una capra di loro proprietà, il dottor Ford Hodge, Ufficiale sanitario del paese, fredda l’animale attirando la risposta degli italiani che gli sparano. Nella notte la popolazione di Tallulah irrompe nella prigione trascinando fuori gli arrestati che vengono impiccati e crivellati di colpi.
Nel 1891, a New Orleans, su 274000 abitanti quasi 30 mila sono italiani, alcuni appartenenti a famiglie mafiose. Il 15 ottobre il sovrintendente della polizia viene ucciso a colpi di fucile e in punto di morte pronuncia queste parole “Dagoes did it” (“Sono stati gli italiani”). Vengono arrestati molti italiani, soprattutto siciliani, e la folla inferocita attacca la prigione in cui sono rinchiusi uccidendo 11 persone.
Anche in Europa gli italiani non sono visti di buon occhio. Nei mesi estivi in tanti lavorano come stagionali e in condizioni pessime nelle saline della Camargue. Ad Aigues Mortes, nel 1893, i francesi, a seguito di una lite, iniziano una vera e propria caccia all’uomo. Gli italiani sono rincorsi nelle stesse saline da una folla armata di bastoni, sassi e attrezzi da lavoro. Ne muoiono una decina e i feriti saranno alcune centinaia.
Negli Stati Uniti, a Tallulah, la famiglia Defatta, siciliani in Luisiana, è protagonista di uno dei più pesanti linciaggi ai danni di italiani.
A New Orleans abitano quasi 30 mila italiani, tra loro anche alcuni membri di alcune famose famiglie mafiose. Il 15 ottobre c'è l'assalto alla prigione dove sono rinchiusi gli italiani.
Ad Aigues Mortes, in Camargue, alcuni lavoratori italiani vengono attaccati da una folla inferocita di francesi che portano avanti una caccia all'uomo nella stessa salina.