Ippolito Moscatelli

Ippolito Moscatelli, da tutti conosciuto come Peppino, nasce a Ospitaletto di Cormano in provincia di Milano nel 1917 e lavora come operaio in una fabbrica di materiale isolante fino a quando viene chiamato per il servizio militare. 

Peppino al tempo è fidanzato con Cecilia Curti, una sarta originaria della provincia di Lodi che lavora a Milano. Allo scoppio della guerra i due si separano senza sapere che non si vedranno per oltre 10 anni. 

Peppino si imbarca sull’incrociatore San Giorgio che fa la spola tra Taranto e la Libia e viene catturato dagli alleati quando la città libica di Tobruk cade. 

Viene imbarcato sulla Queen Mary II in partenza da Suez il 24 settembre 1941 arriva a Sydney. 

Una volta giunto in Australia viene mandato nel New South Wales, in un campo grande poco più di un accampamento che presto si trasforma in una piccola cittadina di baracche e lamiere.

Una volta registrato come prigioniero di guerra in Australia può contattare la famiglia e cominciare a lavorare: inizia a dipingere, soprattutto ritratti femminili che copia da fotografie ottenute in cambio di sigarette anch’esse usate come bene di scambio per acquistare colori e altre cose. L’11 giugno del 1943 Ippolito dipinge su un fazzoletto il Sydney Harbour Bridge. 

Ben presto, come gli altri prigionieri di guerra italiani, lavora nelle fattorie di tutta l’Australia. Si ferisce fratturandosi l’alluce destro ed è costretto a rimanere in ospedale fino al 28 maggio 1945. Alla fine della guerra, i prigionieri italiani vengono imbarcati sull’Alcantara con destinazione Napoli dove la nave arriva il 23 gennaio 1947.

Una volta tornato Peppino riprende la sua vita in Italia, dell’esperienza australiana conserva alcune poesie scritte e un taglio di fresco lana con cui si fa realizzare il vestito per il matrimonio con Cecilia, per le nozze dei figli e per il suo funerale.

Testimonianza raccolta in collaborazione con Joanne Tapiolas e il progetto "Italian Prisoners of war - Finding Nonno".